DEGNI DI NOTA – may 2014
Che Tenedle, al secolo Dimitri Niccolai sia un artista dal pedigree invidiabile va senza dire. DNA da elettronica toscana di quella wave inconfondibile rimescolata in salsa olandese dove Tenedle si è trasferito da anni in nome della sperimentazione.
Una carriera che continua dalla fine degli anni ’80 e, se potesse bastare come garanzia, una scafata blogger come me che si riempie di musica a caccia fra un rooster e l’altro ha rimasto il suo precedente album Grancassa vivo e vegeto nel suo mp3 che è diventato un vero tormentone. E sono passati 3 anni dalla sua uscita.
Ecco, partiamo da Grancassa. Di quelle tinte restano i testi protesi alla denuncia dell’alienazione umana ma i suoni elettronici sono decisamente più soft e orientati verso un cantautorato più italiano. E’ allo stile di Battiato che si rifà ad esempio l’incipit dell’album Pensiero in cui Tenedle affronta anche vocalismi acuti e una sonorità vocale più naturale e pulita da distorsioni elettroniche.
L’effetto? Un po’ come passare dai Depeche Mode di David Gahan allo stile di Martin Gore. Più glam, stiloso e riflessivo.
Un disco diverso ma che ama viaggiare, come con il bell’electro pop di Pow Wow leggero nella forma, psicologico nei contenuti.
Più massiccio è invece l’impatto elettronico di Voi Siete Qui anche se le architetture elettroniche prendono le sembianze di uno sfondo secondo al peso dei testi… qui emerge quasi una fascinazione di quel prog sottile in stile Alberto Radius che non dispiace e fa apparire Tenedle in una nuova pelle.
Il sinthy romantico di Canzoni Che Fanno Male spinge il progetto del disco ad una forma matura di cantautorato che si sviluppa nella seconda fase del disco mentre affiorano note intimiste di un certo luccichio nostalgico di sax in stile Custeau.
Tiramisù e Gliese sono brani più easy, quasi in stile Andrea Parente in uno stile che tocca il rock spaziale al rock psicologico e lascia abituarsi al calibro vocale di Tenedle cantautore in senso classico… Ed ecco la maturazione più alta dopo un po’ di fase di rodaggio: La Stella Popolare, schitarrata acustica e drum & bass, è uno dei pezzi più riusciti del disco che è un crescendo in accoppiata con Amore Da Un Altro Mondo, pezzo, forse, che il migliore di tutto il disco tra free jazz, note basse e space rock orecchiabile… una hit!
Se il disco era cominciato con atmosfere più intime e sopite, è qui che ricomincia il groove Teletransportsister è un buon continuum con le prerogative del precedente concept album.
Del tutto nuovo è invece il tappeto jazz e l’alone misterioso di Aurora, un elegante brano noir tendente al romance che nella chiusura del disco lascia margini aperti di identità di stile.
== IN CONCLUSIONE ==
Un disco che è un’esplorazione sonora, molto eclettico stilisticamente e di sicura transizione, un disco mutevole con ottimi bagliori e la sicura aspettativa di un cambio pelle che porterà ad un sicuro sviluppo a breve, staremo a vedere!
di Chiara Marra
http://degnidinota.blogspot.it/2014/05/tenedle-vulcano.html