Immerso nell’arte a 360 gradi, mosso da un perpetuo sentimento di sperimentazione e ricerca, Tenedle (al secolo Dimitri Niccolai, fiorentino di nascita e olandese d’adozione) non è avvezzo a produzioni convenzionali. Da sempre si muove con destrezza tra pittura, musica, danza, cinema e i suoi lavori attingono a piene mani da queste intrinseche e viscerali passioni finendo per risultare caleidoscopi di profonda suggestione. Dalla iniziale esperienza con i Laughing Silence alla wave d’autore di album come “Vulcano” e “Grancassa”, dagli adattamenti teatrali per la compagnia olandese Teatherhuis010 alle produzioni dei progetti Bender e P.A.S.E. sino ad arrivare alle trame elettro-espressioniste dell’ultimo “Traumsender” (2018), l’artista ha costantemente impreziosito il proprio background ampliando di volta in volta gli orizzonti creativi e dando vita sulla scena, con performance multimediali dal grande impatto scenico, a veri e propri quadretti artistici.
Supportato dalla fedele label Sussurround, Tenedle inaugura il nuovo decennio dedicandosi alla composizione del soundtrack per “The Dormitory”, film di cui si rende autore anche della stesura della sceneggiatura. Detto così niente di strano se non fosse che la pellicola in questione in realtà non esistesse e che l’inedito progetto fosse solo ed esclusivamente il frutto delle elucubrazioni del bizzarro ricercatore toscano. “Glossophobia”, uscito il 20 febbraio 2020 sulle piattaforme digitali, è infatti un concept visionario composto da tredici sequenze interamente strumentali sospese tra soundscapes, ossessive ritmiche sintetiche e umori ambient nel quale la materializzazione dei fotogrammi della storia è affidata alla capacità di immaginazione dell’usufruttuario di turno. Un trip emozionale, un’allucinazione ipnotica di grande effetto nella quale è possibile insinuarsi unicamente attraverso un ascolto attento, magari ricorrendo all’ausilio di un bel paio di cuffie stereofoniche. Wanderer, Hypnotic, The Dormitory e Altered Consciousness rappresentano alcuni dei passaggi più persuasivi di questa convincente proiezione immaginifico-musicale; una volta di più Tenedle conferma tutta la sua abilità nell’architettare pertugi sonori dai quali scrutare le illusioni che si celano oltre la prevedibile realtà e ci apre amichevolmente le porte del suo surreale dormitorio. A noi la scelta di entrare o rimanere sulla soglia.
Alessandro Freschi
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